Filtri chimici solari e pelle dei bambini, finalmente se ne parla un po’ di più. Questo è un tema sicuramente delicato, ma che è importante affrontare.
Questo perché non tutti i solari sono fatti per essere davvero protettivi. Tra sostanze irritanti, nano-particelle e pelle sensibile, spesso non sappiamo cosa faccia davvero bene (e cosa faccia male) ai nostri figli.
So che è un argomento un po’ controverso, ma credo che parlarne possa aiutare mamme e papà come me a fare chiarezza.
Soprattutto se hai un bimbo con dermatite atopica, come nel caso di mio figlio Elia.
Ho fatto molte ricerche e voglio condividere con te cosa ho scoperto: parliamo di filtri solari, chimici e fisici, e di pelle sensibile o atopica.
La pelle dei bambini: perché è diversa
Prima, però, dobbiamo fare una precisazione doverosa: parliamo del perché la pelle dei bambini è diversa, e necessita dunque di un’attenzione speciale.
La pelle del bambino è più sottile, delicata e permeabile rispetto a quella di un adulto. La barriera cutanea è immatura nei primi anni di vita e il rapporto superficie/peso corporeo è maggiore: questo significa che qualsiasi sostanza applicata sulla pelle viene assorbita più facilmente.
Per questo motivo, la scelta del solare è tutt'altro che banale, specialmente per i bambini con pelle sensibile o dermatite atopica.
Filtri solari: cosa sono e perché è importante capirli
Quando mettiamo una crema solare sulla pelle, stiamo usando dei filtri che servono a proteggerci dai raggi del sole.
Ma non tutti i filtri sono uguali, e soprattutto non tutti sono adatti ai bambini o a chi ha la pelle sensibile.
La differenza principale tra filtri solari chimici e filtri solari fisici riguarda il loro meccanismo di protezione dai raggi UV e il modo in cui interagiscono con la pelle e la luce solare.
La differenza in parole semplici
1. Filtri chimici
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Funzionano assorbendo i raggi del sole e trasformandoli in calore.
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Vengono assorbiti dalla pelle, quindi una parte entra nel corpo.
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Alcuni possono causare reazioni allergiche, irritazioni o interferire con gli ormoni.
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Sono quelli più usati nei solari
I filtri solari chimici non sono spesso adatti ai bambini piccoli o a chi ha dermatite.
2. Filtri fisici (minerali)
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Fanno da specchio: riflettono i raggi solari senza farli penetrare.
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Rimangono sulla superficie della pelle, non vengono assorbiti.
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Sono più delicati e molto più sicuri, soprattutto per i più piccoli.
I più usati sono: ossido di zinco e biossido di titanio.

Attenzione: anche i filtri fisici possono diventare rischiosi se sono "nano"
Ne avrai sicuramente sentito parlare, perché si sono diffusi sempre di più sul mercato e si trovano anche nei solari da farmacia.
I filtri solari “nano” sono filtri fisici a base di nanoparticelle di biossido di titanio e ossido di zinco con dimensioni nell’ordine di pochi nanometri. “Nano”, infatti, significa particelle molto piccole (nanoparticelle).
Sono così popolari perché hanno un duplice effetto: non lasciano l’effetto “pellicola bianca” sulla pelle, e hanno una buona capacità di riflettere i raggi UVA e UVB.
Tuttavia, non sono privi di rischi:
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Quando i filtri fisici sono nano,secondo recenti studi, possono penetrare nella pelle, soprattutto se ci sono taglietti, irritazioni o se la pelle è molto sottile (come nei neonati o in chi ha dermatite).
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Alcuni studi mostrano che potrebbero anche danneggiare le cellule o creare infiammazioni a lungo termine.
I rischi dei filtri chimici nei bambini
I solari con filtri chimici, sempre secondo recenti studi, potrebbero avere effetti negativi sui bambini, e non solo a livello del derma. Questi rischi riguardano principalmente la possibilità che queste sostanze attraversino la pelle sottile dei più piccoli ed entrino in circolo, causando interferenze o infiammazione.
1. Assorbimento sistemico
Alcuni studi, tra cui uno pubblicato dal Journal of the American Medical Association (JAMA), hanno dimostrato che ingredienti come oxybenzone, octocrylene e homosalate si trovano nel sangue e nelle urine anche giorni dopo l’applicazione, superando i livelli considerati sicuri.
2. Interferenze ormonali
Molti filtri chimici (oxybenzone in particolare) sono sospettati di essere interferenti endocrini, ovvero sostanze che alterano il sistema ormonale, anche a bassi dosaggi. Nei bambini, che sono in pieno sviluppo, questo rappresenta un potenziale rischio.
3. Allergie e fotosensibilità
Filtri chimici possono causare:
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Dermatiti da contatto (prurito, arrossamenti, bruciore)
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Fotodermatiti (eruzioni dopo esposizione solare)
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Reazioni crociate con altri cosmetici o farmaci
Il più segnalato nei bambini è l’oxybenzone.
4. Spray e aerosol: pericolo inalazione
Molti filtri chimici sono veicolati in spray o aerosol: se respirati, possono irritare le vie respiratorie. È una modalità sconsigliata per i bambini, anche dai pediatri americani.
Caratteristica |
Filtri Chimici |
Filtri Fisici (minerali) |
Come funzionano |
Assorbono i raggi UV e li trasformano in calore |
Riflettono i raggi UV come uno specchio |
Principi attivi |
Oxybenzone, Octinoxate, Avobenzone, Homosalate… |
Ossido di Zinco, Biossido di Titanio |
Assorbimento |
Vengono assorbiti dalla pelle e entrano nel sangue |
Rimangono in superficie |
Tempo di applicazione |
20-30 minuti prima dell’esposizione |
Efficaci subito dopo l’applicazione |
Rischi |
Possibili allergie, interferenze ormonali, fotodermatiti |
Basso rischio, ben tollerati |
Raccomandati per bambini |
❌ No |
✅ Sì se non nano |

Bambini con dermatite o pelle reattiva
Per un bambino con dermatite atopica, la scelta di un solare sbagliato può innescare una crisi cutanea. Alcuni filtri potrebbero essere irritanti e permeabili per una pelle già compromessa.
Ecco perché è fondamentale fare la scelta giusta quando si tratta di proteggere la pelle dei bambini. Ancora di più se è sensibile o atopica!
Nota personale da mamma e formulatrice
Quest’anno non ho creato un mio solare.
Non ho trovato un filtro che per me fosse davvero sicuro da mettere sulla pelle dei miei figli. Per questo motivo, ho interrotto la produzione di Abbraccio del Sole, il mio solare per i più piccoli.
Non è stata una scelta facile, ma è arrivata dopo un’attenta riflessione.
Preferisco aspettare piuttosto che lanciare qualcosa che non rispecchia il mio standard.
Come proteggere la pelle senza solari: sì, è possibile (e spesso anche meglio)
Non tutti i bambini tollerano bene le creme solari.
E non tutte le mamme si sentono tranquille a spalmare filtri ogni giorno sulla pelle già infiammata.
La buona notizia è che la protezione non comincia dal tubetto.
Comincia da come ci muoviamo, da cosa scegliamo di indossare e da come rispettiamo la pelle.
Ecco tutti gli accorgimenti che adotto con i miei figli per tenerli protetti, anche in estate quando fa caldo. Senza rinunce, ma solo con un po’ di attenzione.
1. Vestiti protettivi
E’ la prima protezione in assoluto: i giusti vestiti sono una vera e propria barriera fisica tra la pelle del tuo bimbo e il sole.
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Cotone leggero, lino, bambù: tessuti naturali e traspiranti, a trama fitta.
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Evita i vestiti sintetici o stretti.
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Per i bambini che non stanno mai fermi, esistono magliette anti-UV certificate.
Ricorda: una maglietta scura e asciutta può avere SPF 20–40 naturale!
2. Cappellino e occhiali
Non dimenticare mai di proteggere i punti sensibili, come la testa (sì, ci si può scottare anche sulla cute!) e gli occhi.
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Un cappellino con visiera lunga o a tesa larga protegge viso, occhi, nuca e orecchie.
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Gli occhi, anche nei bambini, soffrono i raggi UV: occhiali da sole certificati CE sono una forma di protezione reale.
3. Ombra intelligente
Anche se è estate, non vuol dire che bisogna rimanere al sole tutto il tempo! Sfruttare l’ombra è importante, soprattutto tra un gioco e l’altro.
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Non basta “stare all’ombra”. Serve creare ombre fresche e mobili:
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Ombrellone con rivestimento anti-UV
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Tenda da spiaggia chiusa su 3 lati
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Evita le ore tra le 11 e le 16, quando i raggi sono più forti.
4. Tempi di esposizione brevi e controllati
Io non lascio mai i miei figli esposti al sole tutto il tempo. Si tratta di un errore da evitare quando vuoi proteggere la pelle delicata dei bambini. L’esposizione solare deve essere ridotta, intelligente, e alternata a numerose pause all’ombra.
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I primi giorni al mare o in montagna? 15 minuti ogni 2-3 ore sono più che sufficienti.
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Aumenta l’esposizione poco a poco, senza fretta.
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Il sole può aiutare la vitamina D e persino la dermatite, ma solo se dosato bene.
5. Doposole naturale e lenitivo
Usare un buon doposole è importantissimo. Lenisce, idrata e ripristina la barriera cutanea che è stata stressata da sole e sudore.
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Dopo ogni esposizione, anche se breve:
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Sciacquare con acqua dolce (meglio se tiepida)
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Usare Doccia Polvere per una pulizia delicata
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Applicare Coccole di Elicriso o un olio calmante per ripristinare la barriera cutanea
Il mio pensiero personale
Come mamma e formulatrice, ti dico con sincerità:
proteggere la pelle non vuol dire sempre spalmare qualcosa.
A volte, vuol dire fermarsi, osservare, coprire, idratare…
e lasciar respirare la pelle, senza aggressioni inutili.
Quale solare usare sulla pelle dei bambini?
Se mi chiedi che solare usare, fai riferimento alle mie indicazioni in questo articolo. Si può proteggere la pelle anche senza solari, con i giusti accorgimenti.
Tuttavia, se non puoi fare a meno di utilizzarli, allora ti consiglio di scegliere filtri minerali non-nano, senza profumi, conservanti sintetici o acqua.
Meno è, meglio è – specialmente per i bambini.
Un abbraccio,
Dott.ssa Lorenza
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